TROVO che ho perso la capacità di essere spontanea lungo la mia vita, e questo mi porta a tenermi dentro delle cose…
Ho SCOPERTO osservando me stessa e gli altri, e studiando tecniche di massaggi e di esperienze di antichi modi di guarigione, che la salute c’è se si è in equilibrio e libero fluire fra cielo e terra. Se i “fiumi” energetici del corpo sono senza intoppi…
Ho OSSERVATO che le cose che mi tengo dentro mi creano delle tensioni che mi irrigidiscono. E non me ne accorgo. E mi fa male. Ma io non lo sento. Solo se rilasso me ne rendo conto. Ma se non rilasso qualcosa logora in silenzio.
Ho NOTATO che se mi permetto uno spazio e un tempo dove do libertà al mio corpo per ri-organizzarsi a modo suo, senza indicare con la mente cosa deve fare (utilitaristicamente e in modo socialmente accettato) il mio corpo e la mia voce procedono in un modo tutto loro, come quando si chiude una cicatrice, con una …”sapienza” che a condurre con la mente… non ho.
Ho CONSTATATO che, se lascio andare le mani, ad esempio, (senza imporre simmetria o qualche schema prefissato) vanno dove ha bisogno “il mio tutto” (per caricare, scaricare,ecc) e fanno una posizione Mudras, ad esempio, che tende a “lavorare” (come nello yoga) su un malessere che ho -
Tipo: ho male al ginocchio e le mani vanno da sole e si toccano le dita nella posizione (che poi trovo nei libri)….delle articolazioni -
Ho VERIFICATO che se lascio andare il corpo e la voce, in questi momenti e spazi “protetti” sento che aprono come dei canali, snodano memorie trattenute, e quando si aprono viene a galla l’emozione ripresa (anche se a volte è una stupidata, ma noi ce l’eravamo presa male) e va via con la respirazione, con il canto, con l’urlo, con l’appoggio nella pietra, con la danza al fiume…
C’è il momento della scarica e pulizia, ma anche il momento del nutrimento, dai colori, dal movimento stesso,dagli elementi, dai punti cardinali…tutto ha un effetto…
Ho SPERIMENTATO che se faccio un disegno o mi lancio a scrivere posso digerire una emozione, posso processare…
Che il pensiero e l’emozione hanno un effetto sul corpo, ma anche viceversa il corpo (i gesti e le posizioni e la voce) hanno un effetto sul pensiero e sull’emozione.
TROVO nella libera espressione il diritto a vivere in poesia, (di godere, manifestare, collegarci alla nostra divinità) e la possibilità di mantenermi sana. Il diritto di fare azioni apparentemente inutili come giocare, divertirmi, pulirmi e gioire.
Se l’animale è ingabbiato troppo stretto… si arrabbia.
Se l’innocenza primordiale viene castrata con condizionamenti e cips inseriti di ogni genere…e il nostro corpo, al quale normalmente “permettiamo” solo una certa quantità e qualità di movimenti, si atrofizza e scompensa.
Perdiamo la voce in capitolo nella nostra vita.
Bobby Mc. Ferrin diceva: - “l’improvvisazione vocale permette all’emozione di svilupparsi e tramutarsi in altro “
La metamorfosi di primavera….?